Una Professione al servizio del cittadino
In secoli di attività, la figura del notaio, si è costantemente adeguata alle necessità ed evoluta rispetto alle richieste della normativa: è questa capacità di essere sempre competente e indipendente che ha fatto del notariato, un punto di riferimento nella definizione delle contrattazioni di ogni tipo. Il ruolo di estensore degli atti, di conservatore degli stessi e di conoscitore delle formule giuridiche riconosciute era caratteristico della professione già nell'antichità, presso la società ebraica, greca e poi romana, quando la figura — che già aveva un ruolo riconosciuto — è stata regolamentata e definitivamente introdotta nel panorama giuridico dall'imperatore Giustiniano. "Pur nella tradizione secolare, oggi il profilo del notaio sta cambiando" – precisa Lauretta Casadei, presidente di Federnotai, che raccoglie le associazioni sindacali notarili — "Si pensi che fino al 1927 le donne erano escluse dalla professione ed oggi sono circa il 30% dei notai. In particolare, negli ultimi concorsi, la percentuale di donne vincitrici di concorso ha raggiunto il 50%. Anche il mito dell’ereditarietà è da sfatare, perché solo il 17% dei notai è parente di un notaio e si diventa superando un concorso pubblico". Una professione antica, ma che ha conservato il suo ruolo di "parte terza", di voce di intermediazione tra la norma e il cittadino: in effetti il notaio è molto più vicino al cittadino di quanto sembra" – sostiene Casadei – "sia per la capillare presenza sul territorio che per il ruolo di intermediario assolutamente imparziale". L'aspetto della presenza sul territorio è fondamentale per capire come il notariato stesso interpreti il proprio ruolo come un servizio: fino al decreto sulle Liberalizzazioni la distribuzione dei 5.000 notai italiani sul territorio era fissata in distretti che coincidevano indicativamente con i confini provinciali. Ogni distretto radunava un numero adeguato di sedi e il notaio non può stipulare fuori dal proprio distretto; pena l'annullamento dell’atto; "Alla base c'è il concetto di vincolare il notaio alla sede; per garantire il servizio ai cittadini c'è l'obbligo di coprire la sede per almeno tre giorni la settimana. Senza questi vincoli le grandi città, dove si svolgono i grandi affari, avrebbero fatto sicuramente da polo di attrazione anche per i notai, lasciando scoperti piccoli centri della provincia.
STRETTO LEGAME TRA COMPETENZE E RESPOSABILITA’
Oggi, dopo il Decreto Liberalizzazioni, si parla di competenza territoriale per Corte d'Appello, aumentando l'estensione territoriale delle facoltà a limiti corrispondenti più o meno ai confini regionali: "In alcune professioni può verificarsi che l'attrazione del grande centro porti a una selezione dei professionisti anche per capacità, in quanto i migliori potrebbero scegliere un bacino d'utenza più ampio e più redditizio. Nel caso dei notai questo non avviene solo per i vincoli di distretto ma anche perché la preparazione della categoria è tutta ugualmente livellata verso l'alto". Le responsabilità del notariato e le capacità che vengono richieste ad ogni professionista necessitano di una preparazione specifica e molto complessa, che porta a concludere il ciclo di studi con il superamento del concorso pubblico, gestito dal Ministero della Giustizia, spesso oltre i trent'anni di età: "Il percorso formativo è la prima garanzia della qualità del servizio che ogni notaio deve fornire. Il concorso per l’accesso al notariato è impostato per accertare in modo preciso e dettagliato l'acquisizione delle specifiche conoscenze tecniche del candidato ed è estremamente selettivo".
Competenze e responsabilità non possono essere scisse l'una dall'altra perché il notaio risponde in prima persona di eventuali negligenze proprio per la sua caratteristica di essere arbitro, al servizio delle parti ma superiore a esse. Specifica Lauretta Casadei: "I notai tengono moltissimo alla caratteristica dell'imparzialità. È chiaro al cittadino che il notaio è affidabile in ogni caso, anche se è scelto dall'altro contraente. A differenza di quanto accade negli ordinamenti di Common Law, il sistema giuridico di origine anglosassone, in Italia il notaio svolge il ruolo del giurista/pubblico ufficiale che traduce la volontà delle parti in atti pubblici conformi alle norme. Non si limita ad autenticare i contratti ma li redige e li controlla, attività queste ultime che nel sistema anglosassone vengono svolte da consulenti giuridici e avvocati scelti da ciascuna delle parti con duplicazione di spesa per il consumatore, contrariamente a quanto comunemente viene affermato. Il controllo esercitato comporta che i notai non possano autenticare un contratto contrario alla legge, anche se le parti fossero tra loro d'accordo; il notaio deve valutarne il contenuto e verificarne la correttezza legale rifiutando il proprio ministero in caso contrario". Il notaio fornisce garanzie ed è egli stesso garanzia in alcuni ambiti specifici, per i quali è tenuto ad avere totale competenza; il diritto e le pratiche successorie, i passaggi più rilevanti di una società, la circolazione di beni immobili. "Con il ricorso ai decreti legge, che si applicano dal giorno della loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, accade sempre più spesso che il notaio si trovi ad applicare nuove norme, a volte di difficile interpretazione, da un giorno all'altro e con lo spettro, sempre più utilizzato dal legislatore, della sanzione di nullità dell'atto in caso di erronea interpretazione o applicazione: un fatto gravissimo che comporta la sospensione del notaio, e nel caso di recidiva della stessa infrazione la destituzione e il ritiro del sigillo."
I RISCHI LEGATI ALLA PROFESSIONE
In generale il notaio viene considerato responsabile nel caso l'atto notarile sia nullo perché illecito o illegale, o annullabile perché una delle parti non aveva la possibilità in termini di legge di compierlo (per età o per manifesta incapacità di intendere o di volere), o per altra causa di cui il notaio è ritenuto responsabile. "I principali rischi legati alla professione discendono, nel campo immobiliare, dalla necessità di verificare la proprietà e l'assenza di pregiudizievoli sull'immobile oggetto di contrattazione. Le verifiche vengono fatte utilizzando gli archivi e i pubblici registri della Pubblica Amministrazione che, soprattutto in passato, erano caratterizzati da ritardi e modalità di consultazione che rendevano veramente complicata la verifica. Ma anche oggi che la telematica ha risotto alcuni problemi, questi accertamenti si rivelano molto delicati. Nel campo societario l'attività di omologazione dell'atto societario alla normativa, già esercitata dal Tribunale, è oggi sostituita, tranne casi eccezionali, dal controllo notarile, di cui il notaio risponde con sanzioni pecuniarie elevatissime e disciplinari molto pesanti. Inoltre alcune sentenze hanno ritenuto responsabile il notaio anche per la consulenza fiscale prestata nella formazione dell'atto, anche se sotto questo aspetto ci sarebbe motto da obiettare, in quanto il notaio si limita a illustrare le varie soluzioni e quale tassazione applicare.”
A ulteriore garanzia del corretto svolgimento della professione, l'attività dei notai è monitorata ogni due anni attraverso un'ispezione effettuata dall'archivio notarile competente, dipendente dal Ministero di Giustizia. "La competenza e i controlli fanno in modo che i casi di rivalsa di un cliente nei confronti di un notaio siano un numero minimo, pari alto 0,003% degli atti stipulati" - precisa Casadei -. "Partiamo dal presupposto che il notaio ha ruolo di garante, agisce nei termini della legge e utilizza funzioni di verifica e controllo con responsabilità propria: è quindi difficile che incorra in rischi. Questo ci ha permesso - probabilmente per primi - di avere una polizza di copertura valida per l'intera categoria, proprio perché abbiamo lo stesso sistema di operatività, lo stesso livello generalizzato di efficienza, un numero di sinistri bassissimo".
Di Maria Moro, “Insurance Magazine”
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